I disturbi dello spettro autistico sono una patologia dello sviluppo psicologico altamente invalidante, che nella quasi totalità dei casi perdura anche in età adulta e il cui decorso dipende in buona parte dalla precocità e specificità degli interventi abilitativi attivati in età evolutiva.
Ricerche epidemiologiche recenti hanno indicato una prevalenza di 1/150.
Negli ultimi 20 anni sono stati superati i trattamenti basati sulla teoria, rivelatasi errata, dell’origine psicologica dell’autismo1, che colpevolizzava i genitori, in particolare la madre; oggi è condivisa l’origine biologica, anche se la causa resta sconosciuta e non esiste alcun trattamento che assicuri la guarigione.
Tuttavia è stato dimostrato che interventi precoci e intensivi, basati su metodiche validate dalla ricerca internazionale, consentono importanti miglioramenti e significativa riduzione della disabilità.
Le linee guida italiane e internazionali e il Documento conclusivo del Tavolo Nazionale Autismo del Ministero della Salute indicano negli interventi cognitivo-comportamentali quelli più efficaci nel trattamento dei disturbi autistici e sottolineano la necessità di mettere a punto specifici percorsi per i disturbi autistici al fine di ridurre, attraverso interventi precoci, la grave disabilità che nella maggior parte dei casi permane per tutta la vita.
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